LAZIO / Acuto (FR) – Uno studio del giovanissimo liceale Florin Malatesta di Frosinone ha evidenziato le valenze simboliche che l’acquasantiera a forma di elefante vuole veicolare e i probabili collegamenti con l’Africa e l’Oriente, forse dovuti agli ordini monastico-ospitalieri e cavallereschi.

IL MISTERO DELL’ACQUASANTIERA DELL’ELEFANTE


ARTICOLO E FOTOGRAFIE
 / Giancarlo Pavat

CATEGORIE

Provincia di Frosinone
Animali / Elefanti
Statue

Il nostro non è il “Paese del Sole”, come recita un vecchio luogo comune, ma dovrebbe essere chiamato il “Paese della Luna”, nel senso di atmosfera crepuscolare, di penombra, di luce soffusa, di mistero ed enigmi.
Alcuni, purtroppo, di data fin troppo recente, che certo non rendono onore alla nostra nazione, altri ben più antichi ed affascinanti. Disseminati lungo i secoli e millenni della nostra irripetibile e incomparabile Storia.
Infatti, più si gira in lungo e in largo per la nostra meravigliosa Penisola, e più ci si rende conto quante siano le cittadine, i paesi, i borghi, che custodiscono da tempo immemorabile misteriose opere d’arte, arcani edifici, oscure simbologie ed allegorie.
Una di queste località si trova in provincia di Frosinone. E’ il paesino di Acuto, appollaiato a quasi 800 metri di quota su uno sperone dei Monti Ernici non lontano da Anagni, la “Città dei Papi” e dalla celebre cittadina termale di Fiuggi.

Acuto sorge lungo la cosiddetta Via Francigena del Sud, che nel Medio Evo, da Roma conduceva pellegrini, viandanti, mercanti, crociati verso i porti del Mezzogiorno d’Italia dove imbarcarsi per la Terrasanta.
Una pagina di storia europea, durata secoli che ha lasciato notevoli tracce, emergenze storiche e architettoniche e molti misteri sia ad Acuto che nelle vicinanze.

In esclusiva per Luoghi Misteriosi vogliamo parlare soprattutto di una chiesa in particolare. La quale, da sola, di enigmi e curiosità ne racchiude parecchie.

Si tratta della chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco che sorge all’ingresso del paese.


Chiesa dei Ss Sebastiano e Rocco a Acuto

Tornando alla chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco, all’interno è conservato un manufatto che ci parla dei viaggi e delle imprese d’Outremer, una acquasantiera in pietra a forma di elefante.

IL MISTERO DELL’ACQUASANTIERA DELL’ELEFANTE

Uno studio del giovanissimo liceale Florin Malatesta di Frosinone ha evidenziato le valenze simboliche che l’acquasantiera a forma di elefante vuole veicolare e i probabili collegamenti con l’Africa e l’Oriente, forse dovuti agli ordini monastico-ospitalieri e cavallereschi.


Acquasantiera a forma di testa elefante – Palazzo Pompei – Pico FR

Questo animale rappresenta la temperanza positiva, la saggezza e soprattutto la forza, infatti su di esso si trovava la “torre eburnea”, dove si posizionavano i soldati nelle imprese belliche. Rappresenta altresì la temperanza e la castità, infatti spesso veniva ritenuto frigido; molte volte è rappresentato vicino all’albero della vita o collocato tra gli abitanti del paradiso terrestre. L’elefante simboleggia soprattutto il battesimo, in cui la femmina dell’elefante partorisce il piccolo in una palude, dopo aver fatto arrivare l’acqua alle mammelle, mentre il maschio la protegge dal serpente, simbolo del male. Questo viene raccontato nel “Bestiario latino”, mentre nel “Bestiario d’amore” il serpente diventa un drago e questo potrebbe far ipotizzare San Giorgio nell’atto di uccidere il drago, ovvero il Bene che vince sul Male. L’elefante dell’acquasantiera rappresenta il maschio, cioè Dio che protegge il piccolo che sta per nascere, cioè il fedele, schiacciando il serpente, il male; l’Acquasanta rappresenta l’acqua dello stagno in cui nasce il piccolo e che vuole alludere al fatto che il fedele, bagnandosene, rinasca e si purifichi in modo da poter far parte della vita religiosa della Chiesa, ovvero del Mondo creato da Dio.


Acquasantiera a forma di testa elefante
Chiesa S Sebastiano e S Rocco – Acuto FR

Iconograficamente una simile acquasantiera è piuttosto rara in Ciociaria.

“Un esemplare quasi identico” spiega Malatesta “si trova in un antico palazzo privato a Pico, sempre in Ciociaria. Anche in questo caso ci sono molti indizi che sembrano indicare la presenza del Tempio nell’edificio, forse un antico monastero medievale poi riadattato nel XVII secolo”.